In questi anni all’interno degli studi ho visto pochi leader
ma molti professionisti che soffrono di questa mancanza.
Lo vedi da cosa gli succede intorno:
- continui errori, distrazioni e leggerezze da parte dei collaboratori,
- assistenti che appena possono scappano dallo studio,
magari lasciandoti con il paziente in poltrona, - titolari che si sentono “ostaggio” delle loro segretarie o assistenti,
- quando c’è da fare quello sforzo in più molti
sono ben attenti a non farsi avanti ma aspettare
di essere chiamati all’appello, - etc…
Quando parli di leadership la maggior parte delle persone,
me compreso, ha la tendenza a pensare al leader come un super eroe,
una persona che è costantemente impegnata in grandi imprese,
a fare ragionamenti sui massimi sistemi, pensare e creare strategie
per condurre con successo la propria impresa, qualunque essa sia.
Forse in questo caso, più che impresa,
il termine più appropriato sarebbe missione.
Diamo tutti un senso molto elevato a questa parola,
che spesso e volentieri è più collegato a una scala sociale e gerarchica,
dimenticando che un vero leader prima di tutto è al servizio delle persone che guida.
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L’altro giorno ero in una delle mie poche e brevi apparizioni da bagnante.
Mentre ero seduto e guardavo il mare riflettevo sulle interessanti conversazioni
avute qualche giorno prima nelle interviste fatte a Federico Tirone e Mario Cappellin in tema di organizzazione, leadership e gestione del team.
Proprio mentre riflettevo su questi temi sono stato spettatore di un avvenimento
che ancora di più mi ha fatto riflettere e rafforzato su chi è un vero leader e,
soprattutto, da dove nasce questa disciplina così ambita ma al tempo stesso
così difficile da padroneggiare.
La verità è che puoi intestarti tutti i titoli che vuoi
ma leader vieni eletto dagli altri.
Se ti volessi definire un leader senza esserlo
e soprattutto senza un seguito, tipico ed essenziale,
farebbe un pò ridere.
Le persone ti scelgono come tale, non il contrario.
Come di dicevo, immerso nei miei pensieri,
ho notato una giovane donna che, munita di guanti e busta di plastica,
camminava in lungo e in largo nella parte bassa delle acque vicino
al bagnasciuga raccogliendo la spazzatura che trovava durante il suo cammino.
Piccoli pezzi di plastica di ogni colore e forma, polistirolo,
reti, altra plastica (tanta plastica).
In breve tempo aveva riempito la prima busta…
Attorno a lei incominciava a nascere da parte degli astanti
la curiosità del perché stesse facendo una cosa simile.
“Semplicemente per il rispetto dell’ambiente e potersi fare il bagno
in delle acque leggermente più pulite…lasciare il posto in cui temporaneamente era presente meglio di come lo aveva trovato.”
Una mamma con la figlia si avvicinò complimentandosi,
una ragazzo con il materassino cominciò a tessere una conversazione
che da lontano sembrava piacevole e piena di sorrisi, un uomo che camminava
nel bagnasciuga si fermò per un pò di tempo a guardarla nella sua opera di pulizia.
Sembrava ammirarla.
Poi, dopo un pò che questa cosa andava avanti, iniziò la magia.
Un ragazzo del tutto estraneo alla ragazza prese un’altra busta
e cominciò a fare quello che faceva la ragazza, era con sua figlia.
Intervistato disse che anche lui voleva fare la sua parte e soprattutto
dare il buon esempio alla figlia dimostrando con i fatti, e non con le sole parole,
l’importanza del rispetto e dell’aiuto.
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Fondamentalmente leader è colui che per primo è disposto
a sporcarsi le mani, e facendo questo ispira le persone a seguirlo.
Gesù, Nelson Mandela, Gandhi, Madre Teresa
e tanti altri hanno agito esattamente così.
Leader è colui che ha una missione chiara, dei principi
e valori solidi e su questi si muove facendo delle scelte precise
che non hanno paura di essere contestate o derise perché nel suo profondo,
nel suo intimo sa bene che quella è la cosa giusta da fare.
Probabilmente più di una persona vedendo quella giovane
donna avrà pensato “ma chi glielo fa fare”, “ tanto non cambia nulla” o,
ancora peggio, “lo fa solo per stare al centro dell’attenzione e/o sentirsi superiore”…
…magari le stesse persone che poco prima si lamentavano
per l’acqua sporca ma non muovevano un dito per renderla migliore…
Leader è colui che ha la visione, che guarda oltre il suo naso,
e con questa ispira le persone.
Se tu non sei il primo a non voler sudare, sporcarti le mani,
metterti in discussione, perché dovrebbero farlo gli altri?
Da cosa o da chi dovrebbero sentirsi ispirati?
Se tu sei il primo a non sapere dove voler andare
come pretendi che gli altri ti seguano senza se e senza ma?
Per quale motivo dovrebbero seguirti?
Perché gli dai uno stipendio?
…questo è sicuramente un valido motivo che però
ha come grande controindicazione il fatto di lavorare
con dei mercenari e non con delle persone orgogliose di farlo.
Leader è colui che crea un movimento in cui le persone
vogliono entrare, a cui vogliono appartenere
e per cui sono disposte a fare sacrifici, mettersi in gioco, andare oltre.
Insomma, abbiamo tutti un disperato bisogno di leader!