“Soltanto coloro che calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco
non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto.”Sun Tzu
Ciao, oggi vorrei condividere con te una recente riflessione.
In questi giorni dovevo sbrigare una pratica personale a cui tenevo particolarmente.
È una di quelle cose che devono essere fatte il prima possibile e con la massima efficacia, nessun errore, nessuna sbavatura. O almeno, lo era per me.
Non avevo nessuna voglia di doverci tornare sopra. Per dirla in gergo militare:
“Un colpo un segno!”
Non so se ti sia mai capitato. Probabilmente sì.
Mentre riflettevo su tutti i passaggi da fare, più volte, proprio per evitare di commettere errori,
il pensiero è andato alla prima visita
E pensandoci, in relazione al mio stato emotivo e di massima allerta, ho pensato a quanto questo stato potesse essere proficuo.
Il tipo di impegno rispetto alla prima visita è chiaramente diverso.
Questa è allo stesso tempo un evento unico e ricorrente.
Unico perché le persone, per mille sfaccettature, sono diverse le une dalle altre. Dizionario, dialettica, modo di gesticolare, carattere e tanti altri aspetti che a nostro modo ci rendono gli uni diversi dagli altri. Ma, al tempo stesso, siamo tutti molto simili.
Ad esempio, esistono delle macro categorie di persone che, per alcuni aspetti comportamentali agiscono in maniera molto simile. Io uso una classificazione che suddivide i pazienti in quattro cluster:
1. il comandante,
2. l’ingegnere,
3. l’attore,
4. e l’amico di famiglia.
Un’altra cosa ricorrente sono le obiezioni che, bene o male, sempre le stesse nella loro dimensione essenziale. Poi, il modo in cui vengono esposte e le parole che vengono usate le fanno sembrare diverse, ma così non è.
Obiezioni di prezzo, di rimando, sulla paura, assenza del decision maker, sulla qualità, sulle tempistiche sono solo alcune di quelle che ci vengono poste quotidianamente dai pazienti.
Tutto ciò per dire che, in linea di massima, avremmo veramente tutti gli elementi a nostra disposizione per prepararci all’evento “prima visita paziente” come un evento unico, ma con il vantaggio competitivo che così non è.
Questo mindset, questo atteggiamento dell’unica opportunità sono certo che ti metterebbe in una condizione di massima concentrazione e, questa, a sua volta, ti permetterebbe di:
· non fare errori, o farne veramente il meno possibile,
· non essere frettoloso, ma neanche trattenerlo più del dovuto,
· porre l’attenzione sul “paziente tipo” che avrai davanti,
· sul suo uso del linguaggio (verbale, para-verbale e non verbale),
· o, rivedere e pensare alle domande di qualità da fargli,
e tanti altri aspetti da tenere in considerazione.
Probabilmente ti faresti una lista dei passaggi da fare e dentro ogni passaggio i punti essenziali da toccare.
Insomma, ti prepareresti a quell’incontro come se fosse l’unica vera opportunità di portarti a casa il risultato.
Ma la vita reale sappiamo non è così, o meglio, non sempre. Siamo tutti presi da diverse incombenze e, spesso e volentieri, distratti. Non abbiamo abbastanza Focus.
E questo ci porta, a volte, a lavorare in maniera superficiale, perdendo l’occasione di fare veramente bene il nostro lavoro.
Inoltre, come detto in precedenza, la prima visita è un evento unico e secondo queste logiche di infallibilità andrebbe trattato, attraverso una preparazione meticolosa prima che questa avvenga.
Sun Tzu diceva: “Soltanto coloro che calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto.”
Il primo passo per fare questo è avere le giuste conoscenze, il secondo gli strumenti e il terzo l’applicazione di questi.
Buona giornata e buon lavoro!
Toshiro